martedì 25 agosto 2009

Bellezze naturali velate di malinconia

Quest'anno le nostre vacanze le abbiamo trascorse in Sardegna a scoprire e/o riscoprire angoli bellissimi di questa terra, che purtroppo non è più incontaminata. In nome dei soldi vengono costruiti villaggi turistici obrobriosi un pò dappertutto. Coste rovinate per sempre per costruire "porticcioli". Luoghi irriconoscibili. Spiagge vietate alla balneazione per inquinamento, bagni chimici svuotati in mare difronte alle spiagge, cicche e rifiuti in ogni dove. "Turisti" maleducati che infrangono con un mezzo anfibio la spiaggia di Budelli, che organizzano pranzi e barbecue in lidi protetti. Quest'anno se ne son viste veramente di tutti i colori.
Proprio oggi su è uscito un articolo di Giorgio Todde, lo scrittore di cui ho parlato nel precedente post, intitolato

Mare alla cacca, un effetto dello scempio ambientale
"Dire sì, produrre leggi a corto raggio, il «tutto e subito», evitano norme fastidiose, divieti e codicilli capziosi. La cacca di questi giorni non è una cacca qualunque, ha un significato profondo e dimostra come le nostre acque, certificate da innumerevoli bandierine blu, siano naturali" continua

Ma vi porto a fare un giro nella Sardegna che ancora conserva quelle sue bellezze naturali che me la fanno amare e che i miei figli spero continueranno a conoscere.

Cala Sinzias (CA)






Porto Pino (Carbonia) 




Is Mortorius (CA)



Scoperte





San Leonardo di Siete Fuentes (OR)







Bosa (NU)











S. Caterina di Pittinuri (OR)



lunedì 24 agosto 2009

Riassunto delle puntate precedenti


 
Forse un mesetto fa mi è arrivato un premietto diretttamente dal blog di Daniela. Mi fa sempre molto molto piacere ricevere premietti, perchè vuol dire che quel qualcuno ha pensato a me. I motivi possono essere molteplici, in questo caso Daniela ha scritto:
"e per finire.....

Daniè : è in assoluto una delle mie scrapper preferite, adoro il suo stile e la premio anche perchè..."



poi la settimana scorsa ho ricevuto da Girasolina questo premio, che consiste nell'elencare cinque cose che ci piace fare e poi girarlo ad altre cinque amiche.
Siccome sono solo 5, ecco solo una minimissima parte di ciò che mi piace fare:
1) nuotare
2) dedicarmi ai miei hobby
3) leggere
4) guardare bei film
5) ascoltare musica e cantare (anche se son stonata!!)

Sempre Girasolina mi ha inoltrato anche questo simpatico gioco che consiste nell'aprire il libro che si sta leggendo, a pag. 161 e citare la quinta frase. Ho iniziato questo libro


"Ei" di Giorgio Todde. Nato a Cagliari nel 1951, si è laureato in medicina e ha conseguito la specializzazione in oculistica. Il romanzo d'esordio "Lo stato delle anime" (Il Maestrale 2001, Il Maestrale/Frassinelli 2002), inaugura la serie dell'imbalsamatore-detective Efisio Marini (personaggio storico cagliaritano: 1835-1900), proseguita con: "Paura e carne" e "L'occhiata letale" (Il Maestrale/Frassinelli 2003 e 2004). A questa serie, Todde ha accompagnato altri due singolarissimi visionari romanzi improntati ad un noir metafisico ed esistenziale, pubblicati da Il Maestrale; "La matta bestialità" (2002) ed "Ei" (2004). Una scrittura interessante e nuova. Giallo, filosofia e poesia insieme.
La quinta frase di pag 161 è:
"prende in braccio , ma quando vede la piccola Melania".
Ringrazio Girasolina per il suo pensiero e perchè mi ha dato l'opportunità di parlare di questo scrittore sardo che apprezzo molto e che consiglio. Chi volesse iniziare a leggere qualcosa di Todde consiglio il suo romanzo d'esordio "Lo stato delle anime". Ho conosciuto i libri di questo scrittore in occasione di un ricovero durante la gravidanza di Nicolò. Era stato un ricovero imprevisto, non mi ero portata niente, ma una ragazza vicina di letto mi aveva prestato proprio "L'occhiata letale".
Questi 3 premietti li dono a 5 blogger che negli ultimi post hanno lasciato un commento e che penso non abbiano ancora ricevuto questi premi:
Mary perchè mi segue sempre, anche nei miei post abbastanza impopolari;

Grazie ancora Daniela e Girasolina per questi pensieri che apprezzo molto.

mercoledì 12 agosto 2009

giovedì 6 agosto 2009

I dettagli fanno la differenza?

dettaglio [det-tà-glio] s.m. (pl. -gli)
1 Ogni minima parte che compone un insieme SIN particolare: entrare nei d.; ti risparmio i d. in d., in tutti i particolari.
"la vita è nei dettagli"

Non so di chi è, nè dove ho letto questa massima, ma in questi giorni è tornata prepotentemente alla memoria. Sarà vero? Se penso ad un bacio, una parola, un gesto, un pensiero, un dono, una gentilezza probabilmente si, la vita composta da questi dettagli, è proprio lì. Ma è anche in quei dettagli che sanno di poco rispetto, poca correttezza e assenza di riconoscenza; perchè mi sarebbe piaciuto leggere il nome di chi, anche se non ha un blog, ha ispirato un lavoro visto pubblicato. I crediti cercati e pretesi, ma non dati a Cesare. I crediti sono dei dettagli. Trascurabili?
La vita è nei dettagli.


E quindi anche nello scrap i dettagli, i particolari che compongono un dato lavoro, fanno la differenza. Ma se lo scrap è arte, anche l'arte è nei dettagli? o l'arte è libertà d'espressione e quindi qualsiasi cosa faccia, comunque sia fatta, è bella? E' l'espressione dell'arte che c'è in ognuno di noi? e il fatto di "fare arte" ci sdogana dai dettagli? o i dettagli assumono un'altra dimensione, un altro significato? Il cosiddetto "freestyle" ci sdogana da qualsiasi regola e precisione, così che le stoffe sfilacciate, le cuciture storte, i fili che penzolano, i punti della pinzatrice diventano i nuovi dettagli apprezzatissimi? Ma se nell'arte esprimiamo ciò che siamo e ciò che viviamo, questo aspetto trasandato che diamo a ciò che facciamo, questo non prestare attenzione ai dettagli è lo specchio della nostra cultura, di ciò che viviamo tutti i giorni?
Con le cose fatte a mano regaliamo ciò che di più prezioso abbiamo: il tempo. Ma se non ci soffermiamo nella cura dei dettagli, quel dono non sarà così prezioso. Anche se ci abbiamo messo il nostro amore, perchè il nostro amore è fatto di premure, attenzione, cura, dedizione, tempo, pazienza...


Leggevo qualche settimana fà, nel blog di Cath dell'esclusione da una sfida di un lavoro perchè da uno strappo della carta, nel foglio di un libro s'intraleggevano parole sul colonialismo, perciò non in tema col soggetto del lavoro stesso. Un altro lavoro escluso perchè in uno stile shabby veniva usata la Dymo. Da questo deduco che ci sono delle regole anche nell'"arte"? sono così rigide? o in uno stile shabby si può usare un timbro di stampo moderno? o le regole se anche ci sono, si possono trasgredire, tanto chi nota queste sfumature oltre a me?



Ho sempre avuto la fissazione per i dettagli e per la precisione: quando ricamavo, quando facevo lavori impegnativi all'uncinetto; a qualsiasi cosa mi dedicassi o mi dedichi sto attenta ai dettagli. Nello scrap ancora di più. Baso i miei lavori sulle foto, sui dettagli e sulla precisione. Se non ho le foto in mano non riesco neanche a scegliere le carte.

Niente sta lì, in quel determinato punto e in quel determinato modo, per caso. Per una card posso impiegare 2 sere, per un mini album non parliamone. Per un fiorellino all'uncinetto, se sbaglio un punto disfo tutto. Non taglio un pizzo senza rifinirne il capo. Negli angoli, faccio l'angolo al pizzo, senza tagliarlo dritto. Qualsiasi mio lavoro cerco di rifinirlo al meglio. Perchè desidero che la persona che lo riceverà si senta amata e questo amore lo possa leggere nel lavoro che ho fatto per lei. E lo deduce dalle premure, dalle attenzioni e dalla dedizione che ci ho messo nel farlo in quel modo pensando a lei. E dal tempo impiegato.


Anche in questo post nè le parole nè le immagini sono a caso. Tutto ha un suo perchè. Forse di alcuna importanza, ma sono dettagli, che a guardarli con uno sguardo più attento danno il significato ad ogni cosa e ad ogni gesto. Mi viene in mente il grafologo che sa cosa sono i dettagli e il loro significato, visto che in una firma riesce a vederci tutta la persona. Ma è un dettaglio. Non trascurabile.

domenica 2 agosto 2009

Shapes and more #14

Con questa card, sempre in stile shabby chic, partecipo alla sfida di Shapes & More Challenge #14, letta nel blog di Ba. Il tema di questa settimana è di Sabine: "Qualcosa con i Bottoni". La card misura chiusa 15x15, aperta 15x30. Pizzi, fiore all'uncinetto (la spiegazione qui), e bottoni gioiello.









E veniamo all'immagine vintage: è stampata su carta speciale T-shirt Transfer e poi trasferita su lino con il ferro da stiro. L'effetto è bellissimo, sembra un dipinto su tela e la luce sul viso è completamente differente da quello dato dalla carta, anche se fotografica opaca.

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