lunedì 28 settembre 2009

Un angolo di paradiso

Un fine settimana a Stintino, nel nord della Sardegna, soprattutto per fare un'escursione con il trenino nell'isola dell'Asinara, un paradiso diventato Parco Nazionale poco più di 10 anni fa. Un'isola che lascia senza fiato, che ti da la sensazione di esserti calato in un altro mondo e in cui il tempo sembra si sia fermato.



Chiamata dai Romani "Insula Sinuaria", sicuramente per la sua forma sinuosa, l'isola dell'Asinara ha una storia abbastanza singolare.
Nel XII secolo i monaci camaldolesi ebbero in dono dei terreni fertili nella zona di Sant'Andrea dove costruirono un monastero: fu la prima vera iniziativa di colonizzazione, concretizzata con l'aumento della popolazione e lo sviluppo delle attività economiche. Verso la metà del XVIII secolo all'Asinara si stabilizzarono delle famiglie di pescatori e pastori di origine sarda, corsa, ligure (originari di Camogli) e piemontese.
In seguito al decreto regio del 1885 di Re Umberto I, che prevedeva l'esproprio dei terreni dell'isola per la realizzazione del Primario Lazzaretto del Regno d'Italia e colonia penale agricola, i cinquecento abitanti dell'isola furono forzatamente allontanati e l'isola fu interdetta all'accesso.



L'Asinara è rimasta chiusa al pubblico dal 1885 al 1999, in un isolamento totale rafforzato nei primi anni sessanta dall'istituzione del carcere di massima sicurezza in cui vennero internati brigatisti e mafiosi come Raffaele Cutolo e Salvatore Riina.



Ingresso del carcere







Celle




Nell'800 fu sede di una Stazione Sanitaria di quarantena, in cui transitarono circa 25 000 prigionieri di guerra austro-ungarici, costretti a rimanere sull'isola in osservazione sanitaria.

E’ un'area tra le più belle del nostro Paese, molto importante sia dal punto di vista floristico che faunistico. L’isolamento durato oltre un secolo, determinato dai “ruoli” che l’isola ha ricoperto, ha provocato da un lato la nascita del fascino e del mistero dell’isola e dall’altra l’indiretta conservazione di alcune aree integre e vergini, rendendola un patrimonio unico e di inestimabile valore.


















Torre Aragonese



Gli abitanti di Cala d'Oliva, quarantacinque famiglie di pescatori di origine ligure, chiesero di avere in cambio delle loro aree espropriate la zona ove oggi sorge il paese di Stintino, che venne edificato proprio da loro come conseguenza all'esodo.

Cala d'Oliva era nel '900 la principale frazione abitata dalle famiglie delle guardie. A metà degli anni ottanta i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vi soggiornarono per motivi di sicurezza in un edificio granato affacciato sul mare e chiamato foresteria.

Cala D'Oliva






Il vero simbolo dell'isola è il caratteristico asinello albino. Varie sono le ipotesi dell'origine di questi asinelli bianchi, ma quella più probabile sembrerebbe quella di un’origine autoctona, secondo la quale gli asini bianchi deriverebbero da quelli grigi per comparsa del carattere dell’albinismo.



Se osservate bene nell'acqua cristallina della spiaggia dell'Ossario (in cui durante la visita guidata è consentita la balneazione), si vede un pesce che ho fotografato in riva.



La spiaggia dell'Ossario è così chiamata per la presenza di un ossario sulla collina. Dei 25.000 prigionieri austro-ungarici circa 6.000 perirono di malattie (ci furono migliaia di morti a seguito della diffusione del colera) e stenti e ora i loro resti riposano in un ossario costruito nel 1936 come alternativa alle fosse comuni, nelle quali erano stati sotterrati e disinfettati con abbondante calce.


E siccome non voglio farvi mancare niente in questa modesta escursione virtuale nell'Isola dell'Asinara, ecco un libro che vi consiglio "Supercarcere Asinara - Viaggio nell'isola dei dimenticati". Un libro in cui l'autore G. Cassitta racconta di "pillole di esistenza", partendo da una frase citata da L. Sepulveda ne "Le rose di Atacama" incisa in un angolo del campo di concetramento di Bergen Belsen:

"Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia"

mercoledì 16 settembre 2009

Tutorial minialbum elastico

Eccoci al tutorial per poter preparare il mini album del post precedente utilizzando un nastro elasticizzato per la chiusura.
Preparare 4 pezzi di carta patterned double face con le seguenti misure:
2 10x15 cm
1 10x20 cm
1 10x4.5 cm



Piegare i 2 fogli 10x15 a metà e queste saranno le pagine interne del mini album;
Piegare il foglio 10x4.5 a 2 cm;
Piegare il foglio 10x20 a cm 7.5-7.8-15.6-15.9



Unire i 2 fogli piegati incollando il pezzetto più piccolo a cavallo delle pagine stesse.


In questo modo abbiamo le pagine interne e la copertina.


Nella copertina fare 2 fori ad 1 cm dalla piega di destra e ad 1 cm dall'alto come nella foto.


Passare l'elastico nei fori dall'esterno all'interno, come nella foto.



In questa foto si vede come è il retro.



Sul davanti far passare i 2 capi dell'elastico nei fori di un bottone. Se i fori dovessero essere troppo piccoli rispetto allo spessore dell'elastico, li si può allargare con la punta di un coltello e con una pinza ci si può aiutare a tirare i capi dell'elastico con maggiore forza. Fare 2 nodi.



Incollare l'ultima pagina del mini album alla carta in cui passa l'elastico. Il mini album è pronto.


Spero sia comprensibile e che vi piaccia. Anche perchè in base al numero dei commenti mi da l'impressione che non piaccia ciò che sto postando. Ogni tanto mi viene da pensare che ormai, dopo quasi 2 anni, sia arrivato il momento di chiudere, altre volte penso che magari sia utile anche solo a una persona e così non riesco a decidermi sul da farsi.

martedì 15 settembre 2009

mini album con elastico

E questo è il mini album chiuso con un elastico, fatto in occasione del compleanno della nonna dei miei bambini. La struttura è molto semplice e se vorrete farlo, domani posterò il tutorial. Ma quello che lo rende ancor più semplice e pratico è l'utilizzo di uno degli elastici del post di ieri. L'album chiuso misura 10x7.5.
















lunedì 14 settembre 2009

Mercerie: un mondo da scoprire

Vi chiederete cosa sono, ma soprattutto perchè postare foto di questi oggetti così comuni e banali. In effetti sono molto comuni, acquistati in una merceria e non sono dei nastri, ma dei nastri elacisticizzati!!
Qualche giorno fa parlavo con Mari di un dilemma che mi prende ogni volta che devo iniziare un album: come chiuderlo? e poi come rilegarlo? e lei mi ha detto che avrei potuto chiuderlo con un elastico, a mò di cartella. Sono andata in merceria convinta di trovare solo quegli elastici neri tubolari o al massimo quelli cosiddetti da mutande della nonna... e invece mi si è aperto un mondo colorato e variegato di nastri elasticizzati.







Che ne dite? belli, colorati, utili e pratici.
Domani posterò l'album chiuso con uno di questi nastri e dopodomani il tutorial per poterlo realizzare.

sabato 5 settembre 2009

Tutorial portapenne

Con questo post si conclude la serie dedicata a questi piccoli pensieri fatti per Cath.



E finalmente dopo vari mesi io e Mari ce l'abbiamo fatta a preparare questo tutorial. Non è complicato, ma sono necessari vari passaggi da eseguire in tempi diversi. Il risultato sarà molto soddisfacente e alla portata di chiunque.



Questo che ho fatto io con l'aiuto prezioso ed indispensabile di Mari essendo un regalo ho scelto di personalizzarlo all'interno con delle foto (come questo fatto da Mari).



All'interno ho messo una tag pendente attaccata sul coperchio con una piccola spilla.







Retro della tag


Il giro ad uncinetto sulla carta è fatto seguendo questo tutorial preziosissimo segnalatomi da Mari. I fori nella carta li ho fatti ad occhio con un punteruolo. Ho fatto un giro di punto basso e poi dei piccoli ventaglietti: saltare una maglia sotto, 3 maglie alte, 2 catenelle, 3 maglie alte, saltare una maglia sotto, 1 maglia bassa.
 

La spiegazione di questo fiore/merletto la trovate in questo post

 
Qui il nastro è arricciato (seguendo questo tutorial nel post dell'11 settembre 2008 nel blog di Cath)






La spiegazione di quest'altro fiore/merletto la trovate in questo post.



TUTORIAL PORTAPENNE

Occorrente:
1 cartoncino da 1.5 mm 13x26 cm;
2 cartoncini da 1.5 mm 8.5x22 cm;
1 cartoncino da 1.5 mm 3x22 cm;
3 fogli di carta patterned abbinate;
colla vinavil o colla sticK

Dal cartoncino spesso circa 1.5 mm ritagliate un rettangolo di 13x26 cm. Da ogni lato tracciate una linea a 2.5 cm dal bordo. Tagliate il quadratino da ogni lato come nella foto e sulla linea tracciata a matita fate una piccola incisione che vi permetterà di piegare il cartoncino in quel punto.



Una volta piegate le alette, fermatele con un pezzetto di carta (va bene anche la carta bianca per stampanti).



Poggiare la scatolina al centro della carta 30x30 in senso diagonale, in quanto per rivestirla è necessario un rettangolo di carta 26x36. Per incollare io ho usato colla vinavil, ma se la carta è molto sottile forse è meglio usare la colla stick, e in ogni caso stendere la colla direttamente sul cartoncino. Una volta incollato il fondo della scatolina fare dei tagli sulla carta lungo il lato corto, in modo da ripiegarla sul cartoncino su cui preventivamente avete steso la colla sia esternamente che internamente. Fare questo stesso lavoro anche sull'altro lato corto.





Dopo aver rivestito i lati corti, procedere su quelli lunghi.


Da un altro foglio di carta patterned ritagliare un rettangolo di 12x20 cm per rivestire l'interno della scatolina.

Con gli altri 3 cartoncini faremo la base e il coperchio a ribalta.



Ritagliare da un'altra carta patterned un rettangolo 22x24 cm e sul retro tracciare 2 linee con la matita a circa 1 cm dal bordo. Queste linee vi faranno da guida per incollare in modo allineato i 3 cartoncini. Dalla foto potrete notare che tra il cartoncino in basso e quello al centro c'è un distanza inferiore rispetto al cartoncino superiore. Questo perchè la distanza superiore permetterà al coperchio di aprirsi completamente e di ribaltarsi. Perciò nella parte inferiore lascerete circa 2 mm, in quella superiore circa 4 mm.



Ripiegate e incollate gli angoli come nella foto.


Poi incollate i lati.





Rivestite con un rettangolo di carta patterned 20.5x21.5 cm.



A questo punto incollate la scatolina alla base e sul dorsetto, stando attenti alle distanze. La colla vinavil vi permetterà di spostare la scatolina in modo da effettuare un incollaggio centrale della scatolina stessa. Tenere sotto un libro il portapenne per una notte e abbellire a piacere.

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