Una sorpresa, una coccola per me che mi ha commosso ricevere. Di una delicatezza indescrivibile, con colori tenui e primaverili. Un biglietto pieno di parole di gratitudine per i vari hobby condivisi in tutti questi anni (dal lontano 1992!!!), e per ciò che siamo e che ci unisce. Un porta penne pieno di pizzi valencienne, di cuori, brillantini, brads romantici, nastrini abbinati e timbri di micetti (che in foto non ci sono perchè già riposti in luogo sicuro!), ... e poi quelle foto dei miei bambini che mi hanno fatto commuovere.
Quest'amicizia che inizia in modo silente nel 1992 nello stesso posto di lavoro e che continua negli anni e che passa attraverso trasferimenti di lavoro di tutt'e due, il matrimonio di Mari e il mio, 2 figli per ciascuna. Passa attraverso sofferenze, gioie, silenzi, parole, incomprensioni, abbracci, per arrivare a queste dolcezze e allo stesso pensiero una per l'altra: mentre io preparavo il mini mini album di qualche post fa, lei mi preparava queste coccole.
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Un'amicizia che dura nel tempo, che è passata attraverso varie fasi della vita di tutt'e due, vari eventi di gioia e di tristezza. Basta condividere un hobby per definirsi amiche? O ci vuole ben altro? Perchè mi fanno pensare certe parole che leggo nei vari blog, di grandi amicizie, di grandi rapporti, di parole importanti "ti/vi voglio bene", "ti/vi adoro", "siete la mia web famiglia", "... gioia pura" gettate lì tra mille altre parole, tra mille altre cose. Allora mi chiedo se sono io esageratamente critica ed esigente, che do un peso diverso alle parole e ai rapporti? Ho letto da qualche parte (non ricordo dove) che siccome amiamo e pratichiamo un hobby che ha a che fare con ricordi, sentimenti, emozioni siamo speciali, siamo più propense ai buoni sentimenti. Ma è veramente così?? Mi sento un'aliena che vaga su un pianeta in cui basta partecipare a qualche incontro per definirsi grandi amiche; mentre a me aliena, ma aliena d'altri tempi, mi ci vuole tempo, forse anni di condivisione di vita per definire amica qualcuno. E' nel modo di considerare la vita, le relazioni? E' nella cultura d'oggi in cui tutto corre e dove tutto va vissuto il più velocemente e intensamente possibile? E forse è qui la differenza... nel tempo, un tempo dilatato per assaporare, per coltivare, per respirare l'altro, quello che sarà, che diventerà amico. Perchè se tutto è vissuto in fretta bruciando le tappe si rischia di arrivare un giorno ad essere "traditi", "calpestati" da chi si considerava, nel pianeta del tempo frettoloso, "amico" solo perchè il cosiddetto "amico" nella corsa per arrivare al suo traguardo ambito e voluto con tutto sè stesso, non si è accorto di te.
E allora mi fermo, mi siedo in cortile in sa cariredda col gatto che si struscia fra le gambe facendo le fusa e mi vivo il tempo, le relazioni, le persone e la vita assaporando e respirando tutto lentamente in un tempo dilatato.