lunedì 30 agosto 2010

Card shabby

Gli ingredienti son gli stessi del quaderno per i pensieri del post precedente. Questa card accompagnava il regalo ufficiale per mia cognata. E' risultata molto piccola, ma le misure erano condizionate dalla sagoma a parentesi graffa che ho utilizzato. Chiusa misura 10x10.








mercoledì 25 agosto 2010

Ricetta scrap: ingredienti...

... per un quaderno dei pensieri in stile shabby: carta, lino, nastri, pizzi e merletti. Un pizzico di punto croce e uncinetto q.b. Cuocere con passione.


Mia cognata ha compiuto 50 anni e oltre al regalo ufficiale ho voluto realizzare questo quaderno per i pensieri che gli invitati alla festa hanno voluto lasciarle. Sfogliarlo la prima volta sarà una bella scoperta. Sfogliarlo in seguito sarà un bel ricordo. Ho fatto un porta penna che ho legato alla spirale.


Le dimensioni sono 15x21. La collezione di carte è "Dentelle" della Toga acquistata tanto tempo fa. Le prime 2 pagine sono decorate per accogliere 2 foto ricordo.




Le altre pagine sono per i pensieri. Ogni tanto ho intervallato i semplici cartoncini timbrati con delle pagine in carta fantasia di dimensioni più piccole e alcune hanno delle tag nascoste per pensieri più segreti.









per fare questo piccolo fiore il mio tutorial qui.


Per fare questa rosellina il tutorial in italiano qui nel blog di Manu. Il tutorial originale in inglese qui nel blog di Lollychops.


Per fare questo fiore merletto qui il mio tutorial.





lunedì 9 agosto 2010

Un compleanno scintillante

Sabato abbiamo festeggiato il compleanno della nostra piccola Anastasia. E' stata una bella festa, con tanti amici e tanti bambini nonostante fosse tempo di vacanze. 
Ecco alcune foto per completare il post precedente e per ringraziare tutte coloro che con delicatezza hanno lasciato un commento.
Vi ringrazio con tutto il cuore, il cuore di una mamma innamorata della propria bambina e della propria famiglia.
Un cuore di donna, moglie, mamma, figlia pieno d'amore e di tenerezza.




Tre generazioni: mia mamma, Anastasia ed io

martedì 3 agosto 2010

Intime confidenze

Oggi la mia piccola principessa compie 4 anni. Sembra ieri ed allo stesso tempo sembrano passati anni luce da quel giorno. In questa foto ha 1 giorno. E dalla sua nascita son sempre più convinta che i bambini comunicano con noi anche quando sono ancora nel nostro ventre. Avevo appena avuto la conferma che la aspettavo e già sapevo che era femminuccia. Come sapevo che Nicolò era un maschietto. Conservo ancora lo scontrino di una copertina rosa comprata qualche giorno dopo la conferma della gravidanza.


Ma non è solo questo che si "sente". Ho sempre "sentito" che sarebbe nata con una malformazione, anche se le mie percezioni erano confuse: non sapevo se sarebbe stata agli occhi o alle orecchie. Per questo la gravidanza non è trascorsa con la serenità della prima.

Aprile 2007


Quest'inverno ho letto il libro "Quando impari ad allacciarti le scarpe" di Michela Capone, Magistrato del Tribunale Minorile di Cagliari, con una bellissima introduzione di Giorgio Todde intitolata "Pedagogia del dolore".
La frase più frequente è stata "C'è di peggio". E forse è vero. Ma si può fare una classifica del dolore? Se la facessi forse il mio non è un dolore cosi grande. Probabilmente il dolore è dolore, e nel libro mi son ritrovata in questo. La sofferenza è sofferenza, quel che cambia son le speranze, le prospettive.

Agosto 2007


La mia sofferenza, il mio dolore nasce dal fatto che lei possa soffrire di questa malformazione. La prima volta che ha fatto domande sul suo occhio è stato l'anno scorso il 23 luglio, giorno del compleanno di Nicolò. Aveva quasi 3 anni.
La stavo preparando per la festa, dopo la doccia la stavo vestendo e lei si guardava allo specchio e mi ha chiesto "Mamma, io ho un occhio più piccolo e uno più grande?"
Grazie ad una storia chiesta e scritta dalla mia amica Paola, in cui la prospettiva nel guardare le cose cambia, le ho potuto rispondere "Si amore, hai un occhio più grande". 
"Perché?"
"Perchè sei nata cosi, sei speciale"

Agosto 2008


Ogni figlio è speciale per i propri genitori. Ma quando dopo un'ora che era nata l'ho presa fra le braccia mi sono accorta di questa differenza tra i suoi occhi ho sentito un sentimento nuovo. 
Non era la paura davanti alla prospettiva che questa malformazione potesse essere legata ad una grave sindrome. Era un sentimento nuovo, a tratti disarmante. Che non vuol dire amare di più o di meno. Vuol dire solo diverso, nuovo, mai provato prima. 

Agosto 2009


Ed è un sentimento nuovo che sento affiorare ogni volta che Anastasia mi fa la domanda sul suo occhio.
Ogni volta che la guardo e spero non soffra mai.
Ogni volta che spero possa sempre coltivare la sicurezza e l'autostima per le sue possibilità.
Ogni volta che spero che possa sempre essere amata, non a prescindere, ma grazie anche a questa sua diversità.
Ogni volta che spero non debba mai soffrire per le cattiverie che possono essere dette. 

Luglio 2010


Un medico antroposofico ci disse che Anastasia già durante la gravidanza era consapevole, cioè "sentiva" di questo suo essere così e che questa consapevolezza la rendeva pronta alla vita.

"Un altro aspetto contemplato nella medicina antroposofica, è il concetto di causa - effetto nel quale viene considerata la relazione degli eventi vissuti dall'uomo anche in una vita precedente."

Luglio 2010


Tantissimi auguri bambina mia, principessa Anastasia come ormai tutti ti chiamano, dolce, forte ma non per questo prepotente, affettuosa e sempre sorridente.
Così sorprendemente elegante e delicata nei modi e nei movimenti. 
E quello che la medicina definisce malformazione, per me è un mondo sconosciuto in cui, quando ti guardo mi perdo affascinata.
Io bambina mia, semplicemente ti amo.
E ti ringrazio di aver scelto noi come genitori e come famiglia in cui poter vivere e crescere.

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