Oggi leggevo l'ultimo post nel blog di
Erica (la poesia integrale è nei commenti)
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c’è veramente il male e gente veramente cattiva?
da Quando il bambino era bambino
(Elogio dell’infanzia, di Peter Handke)
- Song of childhood -
e mi è venuta subito in mente questa poesia di Emily Dickinson, poetessa statunitense vissuta tra il 1830 e il 1886. Intorno ai 25 anni si richiuse in se stessa, si rifugiò nella sua camera al piano superiore della sua casa e non uscì di lì neanche il giorno della morte dei suoi genitori. Lei credeva che con la fantasia si riuscisse ad ottenere tutto e nella sua camera si sentiva in un 'isola felice'.
Un sepalo, un petalo e una spina
In un comune mattino d'estate,
Un fiasco di rugiada, un'ape o due,
Una brezza,
Un frullo in mezzo agli alberi
-Ed io sono una rosa!
Le vite, nel bene e/o nel male, si intersecano, ci cambiano la giornata, ci strappano un sorriso, uno stizzo d'ira, un istinto primordiale, ci emozionano, ci commuovono, ci infondono speranze, ci deludono, nutrono il nostro cuore ma possono anche inaridirlo.
Ma quando la tua vita s'interseca con un'altra, vita che porta il nome di Erica, che ti re-insegna nella sua semplicità, sensibilità, irrequietezza, forza e fragilità a dare ascolto nuovamente alle proprie emozioni e a saperle mettere nuovamente per iscritto, a parlare di se stessi senza avere remore e paure di mostrarsi fragili, non puoi far altro che esserle grata dal profondo.